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Il network marketing è un ristorante

da | 27 Febbraio, 2024 | Network Marketing, Psicologia | 0 commenti

Tempo di lettura: 7 minuti

Il network marketing è come un ristorante: meglio, per esser più precisi, è come il mondo della ristorazione.

Tu quando decidi di andare al ristorante, spendendo il tuo tempo ed i tuoi soldi, lo fai in base a quello che per te conta di più.

Lo stesso principio vale per il network marketing: è una scelta che spetta a te soltanto.

Il succo di questo articolo è che puoi fare network marketing nel modo che più ti aggrada e nessuno ha il diritto di criticarti per la scelta.

Ora, se vuoi, ti spiego il perché: ti anticipo che dobbiamo prenderla un pò larga, ci serve di ragionarci insieme con calma.

“4 ristoranti”

Ognuno di noi ha il suo personale rapporto col cibo e quindi, proprio sulla base di questo, decide dove andare a mangiare fuori.

In famiglia noi amiamo la buona cucina: per capirci, materie prime di qualità acquistate dai produttori locali e preparate con rispetto.

Quando andiamo in un ristorante è proprio questo che ricerchiamo.

Ora, tra le poche cose che ci capita di guardare in televisione, ci sono un paio di programmi su questo tema: “4 ristoranti” e “Little Big Italy”.

Una delle situazioni ricorrenti nel programma di Alessandro Borghese, con i ristoratori che si confrontano in base ai propri menù, è quello del rimaneggiamento dei piatti della tradizione.

Hai presente “la carbonara rivisitata” oppure “il tiramisù scomposto”? 

Ci sono quelli che sostengono che le pietanze debbano essere per forza modernizzate e non bisogna restare “fermi” alla cucina degli anni “80.

All’opposto c’è chi vuole ritrovare nel piatto i sapori della tradizione che, per molti di noi, sono poi quelli della nostra infanzia.

Chi ha ragione? Non esiste chi ha ragione, perché una cosa non esclude l’altra: ognuno ha diritto di scegliere in base ai propri punti di riferimento.

Volendo poi esprimere una considerazione, esclusivamente sulla base della mia esperienza personale, rilevo una tendenza da parte degli “innovatori” a denigrare in modo quasi offensivo quelli che amano la tradizione.

Li considerano quasi una specie in via d’estinzione che non vuole adeguarsi ai cambiamenti: fosse per loro, non avrebbero ragion d’essere e nemmeno diritto ad esistere ristoranti che non sono (secondo loro) al passo coi tempi.

Little Big Italy

Il programma di Francesco Panella ha un’impostazione diversa: va in giro per il mondo a cercare dove si è mantenuto un legame saldo con le origini e quindi con la tradizione italiana.

Però anche qui non mancano le sorprese: ristoratori che espongono insegne che richiamano la tradizione ma che poi portano in tavola la carbonara con la panna ed il bacon a dadini.

La legittima scusa che oppongono è che i propri clienti l’apprezzano perché incontra il gusto del loro palato.

Sbagliano? No non sbagliano, perché scelgono consapevolmente di servire una parte di clienti perdendone in automatico l’altra che invece cerca la tradizione.

Qualcuno dice che bisogna adeguarsi al mercato: allora guardiamo i numeri.

I numeri parlano da soli

Qual è nel settore ristorazione il soggetto che fattura di più?

Un attimo di suspense, rullo di tamburi… Mac Donald!

Mac Donald è il soggetto che nell’ambito della ristorazione mondiale ha il fatturato più alto.

Questo significa forse che prepara il cibo più buono al mondo?

La risposta è ovvia, non c’è nemmeno bisogno di darla.

Ma se i numeri attestano il successo del colosso del franchising, dovremmo forse prenderlo a modello di riferimento assoluto? Ovvio che no.

Come esiste una moltitudine di persone contente di andare in quel fast food, esiste un’altrettanta moltitudine contenta di non andarci: donne e uomini che hanno una differente idea della cucina e quindi della ristorazione.

I numeri effettivamente parlano da soli ma proprio questo è il problema: che non parlano con noi e quindi vanno interpretati.

Se un modello commerciale si afferma sul mercato ciò non vuol dire che i suoi valori siano in automatico i migliori.

Insomma, per essere estremamente chiaro: hanno ragione quelli che vanno al Mac nello stesso modo in cui hanno ragione quelli che vanno al ristorante ricercando la tradizione e pure quelli che cercano l’innovazione.

Hanno tutti lo stesso diritto di cittadinanza e nessuno di loro ha il diritto di offendere l’altro quando fa una scelta consapevole.

Network marketing = ristorante?

Veniamo al nocciolo del ragionamento.

Qual è il modo più giusto di fare network marketing? 

Meglio ancora: esiste un metodo giusto per fare oggi network marketing dopo la farsemia?

La risposta è la stessa del settore ristorazione: non esiste quello “giusto”ma esiste quello che ti piace e va bene per te.

Tu hai diritto a scegliere l’azienda, i prodotti ed i leader che più sono in linea con i tuoi gusti e i tuoi valori.

Poi c’è a chi piace fare network marketing alla maniera tradizionale, cioè dal vivo: insomma incontrando le persone faccia a faccia, con le presentazioni ufficiali, gli skin party, le degustazioni, gli eventi in albergo e le vendite nelle case.

Ma esiste anche il pubblico che si trova bene a lavorare sui social: sono quelli che amano tutte le novità e quindi seguono i trend. 

Chi ha ragione tra i due? Nessuno dei due, perché non è una guerra tra colleghi!

Chi lavora con la lista nomi non si fa problemi a esser presente sui social come pure quelli che si sentono networker digitali non vedono l’ora di incontrare i propri colleghi negli eventi dal vivo.

In ogni caso i numeri del nostro settore nel 2023 dicono questo:

  • Il 67% delle persone coinvolte ha più di 45 anni e non “vive” sui social
  • Il 65% degli ordini dei prodotti viene fatto di persona
  • In Italia il passaparola rimane lo strumento più efficace: 76%

Attenzione al divide et impera

Anche qui parlo per esperienza personale (e la tua può essere diversa dalla mia): noto un certo disprezzo che sfocia spesso nell’aggressività da parte di quelli che si sentono “networker digitali” e che considerano antiquati i colleghi perché, secondo loro, non si adeguano ai tempi.

In realtà, lo dico chiaramente, sto generalizzando: conosco online diversi networker, donne ed uomini di varia età, che svolgono efficacemente la professione utilizzando gli strumenti che trovano più consoni al proprio modo di essere.

Parlo di Stefania, di Andrea, di Mara, di Luca, di Manuela: li cito senza esporli ma loro probabilmente sanno che li stimo. E ce ne sono altri.

I criticoni però esistono e corrispondono a quelli che, anche in modo passivo aggressivo, offendono quelli che ancora ambiscono al successo usando i metodi tradizionali.

Sono soprattutto quelli che vogliono posizionarsi come guru e si presentano come paladini delle persone da proteggere offrendogli contenuti a pagamento di vario tipo: dal libro-manuale alle consulenze, passando per il metodo automatico arrivando fino all’uso dell’intelligenza artificiale. 

Non avrei motivo di parlarne se non fosse per il fatto che avvelenano i pozzi con una comunicazione polarizzante: o stai con loro oppure sei contro.

Il comportamento di questi soggetti è come quello degli animali che marcano il territorio (il modo in cui lo fanno lo sai, non te lo devo spiegare).

Di fatto è come con il bullo del quartiere: non può permettere che esista qualcuno che non subisca la sua personalità.

Il successo è solo a modo tuo

Come i numeri di Mac Donald non dimostrano nulla circa la bontà di quello che porta in tavola, così nemmeno i numeri del mlm dicono granché della personalità di quelli che ci sono coinvolti.

Il successo non corrisponde necessariamente ai grandi numeri: è sbagliato prendere a riferimento, in modo acritico, qualcuno soltanto perché guadagna tanto ed ha una struttura con migliaia di persone.

Questo è un ideale tossico: se il vero successo consiste solo nei “numeri”, allora anche chi mette in piedi o partecipa ad uno schema Ponzi/piramidale diventa un esempio.

Ma le persone in questa bellissima avventura che si chiama network marketing non cercano tutte la stessa cosa: ci sono letteralmente migliaia di incaricati contenti di guadagnare anche solo poche centinaia di euro al mese ma felici di esser partecipi di un ambiente in cui vengono rispettati, aiutati e riconosciuti per il proprio impegno.

Tutte queste sono persone di successo e lo sono anche i loro leader se li hanno aiutati a raggiungerlo nel rispetto dei loro valori.

Il vero successo è essere autentici

C’è una bellissima frase di un film di Pedro Almodovar che prendo a prestito e adatto al nostro settore:

“Una persona è di successo, quanto più corrisponde all’idea che ha sognato di se stessa”

Per questo la nostra attività funziona proprio come una chiesa. Ne ho parlato a lungo in questo articolo.

E dico nostra attività ma ti ricordo che mi occupo esclusivamente di addestramento, non sono collegato a nessuna azienda e quindi non voglio spostarti da dove sei.

Tu perché ti sei coinvolto? E quelli del tuo team per quale ragione lo hanno fatto?

Quale futuro immagini per te e le persone con cui collabori? Se sei una persona per bene, sicuramente vuoi aiutarle a realizzare i loro progetti e non manipolarle per il tuo utile.

Anche di questo ne ho parlato in questo articolo, in questo e in quest’altro ancora.

Permettimi un’esortazione: tra le tue mete, mettici anche il successo dei tuoi “soci in affari”.

Eticonetwork è come un ristorante

In tutto questo, io col mio Eticonetwork dove ci posizioniamo?

Io la vedo così.

Prima cosa: esiste una grande differenza tra la fede e la fiducia.

Io non ti chiedo di avere fede in me: non sono il tuo guru.

La fede viene chiesta, anzi imposta dalla religione, dalla politica e pure dalla falsa scienza.

Se ti piace quello che condivido, quello che ti chiedo è di darmi la possibilità, oltre alla tua attenzione, di avere anche la tua fiducia e poi valutare se vuoi essere mio cliente: insomma, non devi credermi a priori ma sulla base dell’utilità dei miei contenuti

Di fatto, non ti chiedo di credermi in modo acritico ma di mettermi alla prova: ecco come.

Come svolgi la tua attività di networker? Sicuramente operi, come anche io quando facevo il networker, attraverso quattro passaggi:

  1. Chiedi l’attenzione delle persone 
  2. Offri una prova gratuita
  3. Se gradita, ottieni un ordine
  4. In base a quanto le tue promesse sono state mantenute, fidelizzi il rapporto

Io faccio come te e per questo ho concepito Eticonetwork – L’aiuto pratico per il network marketing come un ristorante.

E ti propongo un percorso in 4 passaggi:

  1. Cerco la tua attenzione, invitandoti a seguirmi sul blog e sui miei canali. 
  2. Ti offro una degustazione gratuita: parlo dei contenuti del blog fatti di spiegazioni, istruzioni e ispirazione (comprese le prime 50 pagine del mio libro) che puoi implementare nella tua attività
  3. Se ti sei trovato bene, puoi valutare se esser mio cliente acquistando il mio libro e le mie consulenze/addestramenti
  4. In base ai risultati decidi se posso esserti di aiuto col tuo team e/o con la tua azienda.

Ti dico solo di valutare se sono degno della tua fiducia in base a quanto quello che offro ti è utile.

Sul piano pratico, vorrei trasmetterti la mia esperienza per farti essere efficace quando:

  • Intervisti le persone per valutare se è il caso di esporti presentando il tuo business
  • Dimostri i tuoi prodotti a tu per tu o col party plane
  • Fai la presentazione in sala con gli ospiti tuoi e del tuo team
  • Eserciti la tua leadership

In parole semplici, desidero che tu abbia il tuo ristorante sempre pieno di persone che apprezzano la tua cucina: così facendo, sarete sicuramente tutti contenti.

E se non scatta la chimica tra noi, amen. 

“La vita ci unisce e divide,  e il sole sorride…”

Buona vita.


Non mi conosci ancora?

Voglio dirti che se è la prima volta che t’imbatti in un articolo del mio blog è possibile che quel che leggi possa disorientarti: potresti anche pensare “Ma questo tizio perché dice queste cose?”

Se t’interessa il mondo del network marketing (e della vendita diretta), qui puoi scoprire le mie competenze e perché parlo con una tale sicurezza.

Inoltre, voglio farti sapere che ho scritto un libro di 200 pagine sul vero funzionamento del network marketing. Puoi acquistarlo su Amazon ma se preferisci alla fine di questo articolo puoi prima leggerne e scaricare gratuitamente le prime 50 pagine senza lasciare i tuoi dati.

Se vuoi essere al corrente di ogni novità segui la mia fanpage e iscriviti al mio canale YouTube.

Scopri Eticonetwork

Questo libro non contiene segreti o sensazionalismi, ma il condensato di tanti anni di esperienza. È scritto come una chiacchierata tra te e me. Una lunga e bella chiacchierata, ricca di spunti e sfumature su cui ragionare.

Qui ti parlo di vendita, di sponsorizzazione e leadership che sono poi i fondamentali del network marketing. Ti racconterò molte mie esperienze per aiutarti a fissare meglio i principi pratici di questo business.

Scopri questo mondo con la guida di un esperto e scegli la strada della serietà e dell’onestà. Scarica le prime 50 pagine e inizia il tuo viaggio!

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Roberto Ragusa

Roberto Ragusa

Sono esperto di network marketing quindi di vendita, sponsorizzazione e leadership. Conosco bene anche la vendita diretta: a tu per tu, con party plane, televendite e telepromozioni da call center.
 Ho venduto praticamente ogni tipo di prodotto, da quelli di consumo ai beni durevoli.
 Conosco pure il dietro le quinte avendo lavorato per alcune aziende. Ora voglio aiutare direttamente le persone per bene a raggiungere il successo.

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