Lavori in ambito network marketing, ma non conosci la differenza tra bagno caldo e training?
Nel network marketing gli eventi “formativi” dal vivo sono riconducibili a due tipi: il bagno caldo e il training.
In questo articolo ti spiegherò cosa sono e ti aiuterò a stabilire l’importanza che devono avere nella tua attività.
Il fatto è che comunque ci avrai a che fare e quindi è bene che tu ne capisca il funzionamento e li possa gestire, sia da partecipante che da leader.
Il bagno caldo nel network marketing
Se sei nel settore da relativamente poco tempo è probabile che questa espressione ti risulti sconosciuta.
Bagno caldo in effetti è un’espressione gergale in uso dai primordi del mlm in Italia: indica quegli incontri in cui si lavora sulle leve emotive dei presenti per stimolarli a fare di più.
Hai presente quando il leader oppure un coach o addirittura il presidente dell’azienda fa una grande vendita del futuro?
Tipicamente l’oratore fa in modo che i presenti ripercorrano ciò che è accaduto nel passato, aziendale e personale, poi si mostrano esempi di successo, cioè colleghi che nel presente già ce l’hanno fatta e si dipinge il quadro del futuro di cui potranno essere protagonisti tutti gli altri.
Insomma si stimola emotivamente la platea a credere nell’opportunità e nella possibilità di ognuno di raggiungere il successo.
Roba passata?
Ogni tanto qualcuno mi prende di mira perché pensa che io faccia parte di un mondo passato che non esiste più.
“Eh ma tu Roberto hai fatto grandi numeri prima che il network marketing cambiasse del tutto: oggi le cose funzionano in modo completamente diverso…”
Questi soggetti non meritano risposta.
Ma tu, lo sai perché l’espressione bagno caldo è conosciuta da pochi?
Negli anni “90 circolava sottobanco tra leader e presidenti: di fatto non era bello parlare di fare il bagno caldo agli incaricati alla vendita.
Io stesso, pur conoscendola, non l’ho mai utilizzata: l’ho sempre trovata offensiva della dignità degli incaricati alla vendita e del loro impegno.
Ma il fatto che oggi non venga pronunciata non vuol dire affatto che il fenomeno sia scomparso.
Pensa a quanti contesti si incontrano anche attualmente: questo articolo, in cui ho raccontato l’esperienza di due miei conoscenti, ne è la riprova.
Di fatto ci sono contesti (di team o addirittura societari) in cui invece di impegnarsi a risolvere le difficoltà che le persone incontrano nel lavoro sul campo, si sceglie di farli “volare emotivamente” con tanti effetti speciali sul palco e negli spazi collaterali: ospiti famosi, balletti, animazione, musica a palla ecc
Poi però le persone tornano a casa e si ritrovano al punto di prima ma senza quei soldi che hanno speso per partecipare all’ennesimo evento in cui “Non puoi non esserci!”
Questo tipo di incontri oltretutto contribuisce pesantemente al fenomeno dell’autoconsumo forzato: la gente compra, magari pure a rate, pur di restare emotivamente “ancorata” e partecipe.
I training
Un trainer è un allenatore e un training è un allenamento: già questo è sufficiente a spiegare come dovrebbe essere un evento formativo.
Quando si parla di formazione io credo che non ci si dovrebbe mai allontanare da questo: formare essenzialmente è aiutare ad allenarsi.
Non mi esprimo qui su tutto l’ambito della PNL e del neuromarketing applicato al mondo del mlm: non è questo il contesto per farlo.
Quando facevo il networker, il calendario ciclico degli eventi che programmavo era sostanzialmente questo:
- Presentazione attività: una volta a settimana
- Training: una volta a settimana
- Star Day: una volta al mese.
L’addestramento settimanale, che lo tenessi io oppure un mio responsabile, è sempre stato improntato alla pratica, cioè al fare.
Il modo migliore per fare pratica è simulare le situazioni attraverso il role play cioè il gioco di ruolo.
È quello che io faccio, ancora oggi, in tutti i miei percorsi.
Se lo vuoi applicare nelle tue formazioni, puoi fare così:
- Fai scrivere sulla lavagna un elenco delle situazioni che hanno generato difficoltà
- Fai sceneggiare, insomma fai “recitare” la situazione in cui si è trovato il membro del team: puoi far impersonare a qualcuno l’ospite/prospect
- Analizza insieme a tutti i partecipanti l’accaduto
- Evidenzia gli elementi critici della comunicazione
- Fai proporre soluzioni, sollecitandole da ognuno
- Fai un discorso riassuntivo di tutti i punti
- Chiedi se ci sono ulteriori domande e fornisci le risposte
Se fai così, hai fatto fare un allenamento a tutto il team ed ognuno ha fatto uno sforzo per alzare l’asticella delle proprie performance.
(Se per farlo desideri avvalerti della mia presenza, puoi metterti in contatto con me da qui)
Quindi niente bagno caldo?
Un bagno caldo a volte ci vuole, anche fuor di metafora.
Per dire, noi in casa abbiamo una vasca a due posti…
L’importante però è tenere sempre presente quali ne siano i benefici: se vuoi rilassarti va bene ma se hai bisogno di lavarti non è l’azione giusta.
Così, riguardo al network marketing, l’evento motivazionale ha un grande beneficio: ti fa godere il presente e ti predispone positivamente per il futuro immediato.
Prendi quel film con Al Pacino, “Ogni maledetta domenica”: il “Discorso dello spogliatoio “è non soltanto una scena memorabile ma anche un prospetto di come va fatto un discorso motivazionale.
Come ho detto poco fa:
- Si ripercorre il passato
- Si fotografa la situazione presente indicando la posta in gioco
- Si esorta a dare il meglio per ottenere il meglio.
Nel film quei giocatori dopo hanno sì vinto la sfida ma lo hanno fatto usando ciò di cui erano già in possesso, sia a livello fisico che tecnico.
Il bagno caldo è servito allo scopo.
Il giusto dosaggio
Ora un’ attività di mlm non può durare e svilupparsi solo a botte di adrenalina, serve di più: serve che i giocatori, cioè gli incaricati aumentino le proprie capacità e per farlo si devono allenare.
Proprio per questo devi programmare eventi realmente formativi, cioè situazioni in cui le persone non soltanto ascoltano ma soprattutto “fanno”.
Perché la regola è sempre valida:
Bagno caldo e training hanno quindi entrambi la loro funzione: il primo contribuisce al mantenimento in attività delle persone mentre il secondo alla loro evoluzione.
Insomma, se fatti bene (soprattutto con etica e professionalità) servono tutti e due ma è importante stare attenti al giusto dosaggio.
Se sei una networker o un networker, dovresti perciò avere in calendario molti più eventi che fanno crescere rispetto a quelli che esaltano.
Nel caso tu ancora non mi conosca, ti informo che non sono collegato a nessuna azienda e perciò non intendo spostarti da quello che stai facendo.
Il mio blog, di cui stai leggendo uno degli articoli, non è detto che faccia per te: qui puoi trovare le ragioni per seguirmi oppure no.
Ho le mie competenze nel settore network marketing e vendita diretta, ho scelto di aiutare direttamente le persone per bene che ci lavorano, ho sviluppato una formazione in 4 percorsi e tu hai vari modi per avermi al tuo fianco.
Consulta la tua check list prestazionale e poi decidi cosa fare.
Se ti va, posso essere il tuo allenatore: personale, di team e aziendale.
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